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Capitolo XVI

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Il settimo pianeta fu la Terra. Il principe disse che non era un pianeta qualsiasi perché c’erano centoundici re, settemila geografi, novecentomila uomini d’affari, sette milioni e mezzo di ubriaconi trecentoundici milioni di vanitosi, cioè circa due milioni di adulti. Il principe disse che prima dell’ elettricità servivano quattrocentosessantamilacinquecentoundici lampioni e disse che da lontano era strano vedere come si muovevano i lampioni della Nuova Zelanda e d’ Australia poi Cina e Siberia …, Pensava che non sbagliavano mai l’ ordine. Soltanto il lampionaio del Polo nord e suo fratello del Polo sud, conducevano vite oziose e noncuranti : lavoravano due volte all’ anno.

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Capitolo XVII

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Il piccolo principe poté constatare che gli uomini occupavano poco spazio. Se fossero stati messi tutti vicini, avrebbero occupato un isolotto qualsiasi del Pacifico. Pensava di ave sbagliato pianeta non vedendo nessuno, quando all’improvviso vide un serpente color luna che gli riferì che era arrivato nel deserto dell’Africa dove non vivono gli uomini e che la Terra è un pianeta grande. Il principe si sedette su una pietra e guardando il cielo  fece vedere al serpente il suo pianeta e gli chiese perché era così sottile e non aveva le zampe. Il serpente si arrotolò vicino alla caviglia del principe e gli disse che poteva riportarlo da dove era venuto con un morso ma poi decide che era troppo innocente.  Lo lasciò andare e rimasero in silenzio.

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Capitolo XVIII

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Il piccolo principe attraversò il deserto e incontrò un fiore con tre petali e gli chiese dov’erano gli uomini. Il fiore, che aveva visto passare solo una carovana , rispose che esistevano solo sei o sette uomini e che non si sapeva dove trovarli perché non avendo radici, il vento li sposta facilmente.

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