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Capitolo XIII

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Il quarto pianeta visitato era quello dell’uomo  d’affari. Quando arrivò il principe ,quell’ uomo era così occupato a fare  conti che non alzò neanche la testa .Il piccolo principe   gli disse che  la sigaretta era spenta e lui rispose  che era così occupato che non aveva tempo per riaccenderla. Dopo diverse domande del  principe alzò finalmente la testa e disse che in cinquantaquattro anni era stato disturbato solo tre volte ! Ventidue anni  fa  da un maggiolino che faceva un rumore spaventoso, undici anni fa da un attacco di reumatismi  e la terza volta, adesso, da un piccolo bambino . Il piccolo principe gli chiese cose stesse contando e lui gli rispose che catalogava le stelle perché era il loro padrone. Quell’uomo contava e ricontava le stelle, poi scriveva il loro numero su un pezzetto di carta e lo chiudeva in un cassetto proprio come se fosse una banca. Per il principe tutto questo era divertente,ma non molto serio. Il principe disse all’ uomo d’affari che lui possedeva un fiore che innaffiava tutti i giorni e tre vulcani che ripuliva tutte le settimane e quindi era utile per le sue proprietà. Lui, invece, non era utile per le stelle! L’ uomo d’ affari rimase a bocca aperta e non trovò nessuna risposta da dare così il principe se ne andò. Durante il viaggio pensò che i grandi sono “decisamente straordinari”Il quarto pianeta visitato era quello dell’uomo  d’affari. Quando arrivò il principe ,quell’ uomo era così occupato a fare  conti che non alzò neanche la testa .Il piccolo principe   gli disse che  la sigaretta era spenta e lui rispose  che era così occupato che non aveva tempo per riaccenderla. Dopo diverse domande del  principe alzò finalmente la testa e disse che in cinquantaquattro anni era stato disturbato solo tre volte ! Ventidue anni  fa  da un maggiolino che faceva un rumore spaventoso, undici anni fa da un attacco di reumatismi  e la terza volta, adesso, da un piccolo bambino . Il piccolo principe gli chiese cose stesse contando e lui gli rispose che catalogava le stelle perché era il loro padrone. Quell’uomo contava e ricontava le stelle, poi scriveva il loro numero su un pezzetto di carta e lo chiudeva in un cassetto proprio come se fosse una banca. Per il principe tutto questo era divertente,ma non molto serio. Il principe disse all’ uomo d’affari che lui possedeva un fiore che innaffiava tutti i giorni e tre vulcani che ripuliva tutte le settimane e quindi era utile per le sue proprietà. Lui, invece, non era utile per le stelle! L’ uomo d’ affari rimase a bocca aperta e non trovò nessuna risposta da dare così il principe se ne andò. Durante il viaggio pensò che i grandi sono “decisamente straordinari”

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Capitolo XIV

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Il quinto pianeta era il più piccolo di tutti e c’era posto per ospitare solo un lampione e un lampionaio. Il piccolo principe non riusciva a spiegarsi a cosa potessero servire, su un pianeta senza abitazioni, un lampione e un lampionaio. Il principe pensò che il lampionaio fosse meno strano del re, del vanitoso, dell’uomo d’affari e del bevitore perché il suo lavoro aveva un senso. Ogni volta che accendeva il suo lampione era come se avesse fatto nascere una stella o un fiore; quando lo spegneva sembrava che le avesse messe a dormire. Si avvicinò al lampionaio, lo salutò e gli chiese perché avesse spento il lampione . Il pover’uomo gli spiegò che su quel piccolo pianeta il giorno durava solo un minuto perciò doveva continuamente accendere e spegnere il lampione ed era molto stanco. Il piccolo principe, mentre proseguiva il suo viaggio pensò che il lampionaio sarebbe stato disprezzato da tutti gli altri uomini che aveva incontrato eppure era l’unico che non gli sembrava ridicolo forse perché non si occupava solo di se stesso. Il lampionaio era l’unico con il quale avrebbe potuto fare amicizia, penso tra sé, ma il pianeta era troppo piccolo e non c’era posto per due persone.

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Capitolo XV

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Il sesto pianeta era abitato da un vecchio signore che scriveva su  libri molto grandi . Quando arrivò, il piccolo principe, si sedette sulla tavola e chiese al vecchio signore che cosa ci faceva in quel posto. Il signore gli rispose che era un geografo e studiava dove si trovavano i mari,i fiumi e le città. Il piccolo principe,interessato, gli chiese se esistevano gli oceani e il signore gli rispose che non poteva saperlo perché lui non era un esploratore ma si dedicava allo studio ; chiedeva agli esploratori i loro ricordi e li trascriveva dopo aver fatto una ricerca sulla loro moralità. Il geografo si commosse e chiese al piccolo principe di raccontargli del suo pianeta  Il principe iniziò a dirgli che aveva due vulcani accesi e uno spento  che aveva un fiore con quattro spine e mentre raccontava, il signore disse che il fiore era effimero, cioè significava che era minacciato di scomparire a breve. Il piccolo principe era preoccupato per il suo fiore, poi chiese al

Geografo quale pianeta doveva visitare e l’uomo gli rispose che il pianeta giusto era la terra. Il piccolo principe se ne andò pensando al suo fiore.                       

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